TESSITORE DI DOLCEZZA NEI RAPPORTI DI FIDUCIA E DI FRATERNA AMICIZIA (don Bernardino Di Iasio, Parroco di Tufara)
L’ideale della vita dell’amato don Aurelio Pulla è sempre stato “ Dio Amore “ e
“ Gesù in mezzo” che lo spingeva a creare unità con le persone che incontrava,
specie con i sacerdoti.
Nei primi anni sessanta ero seminarista del Liceo e durante l’estate lo vedevo
quando veniva a Gambatesa, mio paese, per confessare le suore Adoratrici del
Preziosissimo Sangue, e fu in uno di questi incontri che mi propose di passare
durante le vacanze una giornata insieme con l’altro seminarista di Gambatesa
(D’Alessandro Franco) del seminario minore e con don Giuseppe Di Maria, pure
di Gambatesa, ma Parroco di Campodipietra. Così a questi seguirono altri incontri.
Per me era veramente un grande padre soprattutto se si tiene conto che il mio
Parroco mai mi diede un consiglio o segno di interessamento.
Don Aurelio veniva più di una volta a trovare i seminaristi al Seminario Regionale
di Benevento, cosa strana perché a quei tempi non era facile ottenere il permesso
di parlare con i seminaristi perché l’incontro con persone esterne poteva
distogliere, distrarre dagli studi e dalla vocazione. Ma don Aurelio in forza della
sua umiltà e delicatezza riusciva facilmente ad ottenere ogni permesso.
Durante le vacanze estive, sia quando ero seminarista e sia quando ero sacerdote,
sempre programmava una giornata da passare insieme. Ricordo in modo
particolare che sollecitava la partecipazione dei sacerdoti focolarini ai vari incontri
mensili (anche nella zona) della Diocesi di Benevento (alla quale siamo
appartenuti fino al 1983) che si svolgevano mettendo a disposizione la sua casa
dove faceva comunione con don Rosario Amorosa che con cura offriva il pranzo
a tutti i presenti.
Tanto era il suo desiderio di unità che era riuscito a organizzare un pullman che
mensilmente partiva dalla zona di Napoli, raccoglieva vari sacerdoti lungo il
percorso e raggiungeva il convento della zona di Frascati, dove ci incontravamo
con sacerdoti di varie nazioni che facevano esperienza della Scuola Sacerdotale.
Bello e meraviglioso era il suo desiderio di far partecipare i seminaristi agli incontri
internazionali a Rocca di Papa dove erano presenti sacerdoti di altre nazioni,
soprattutto quelli dell’Est che comunicavano le loro dure esperienze fatte
anche di prigionia. Noi seminaristi eravamo meravigliati poi dal fatto di non pagare
nulla perché egli invitava i sacerdoti a dare il contributo per noi.
Lì al Centro Mariapoli di Rocca di Papa ci si ritrovava dopo cena con tutti i sacerdoti
della zona di Napoli, Bari, Benevento per gustare il clima di famiglia e
di focolare.
Ritornando a casa dai vari incontri si sentiva una forte nostalgia di unità e di comunione
sacerdotale che ti incoraggiava a vivere la gioia sacerdotale, pur vivendo
da solo in canonica. Poi grazie al telefono, amico, conservavamo i
rapporti di fraterna amicizia.
Una volta confidò che per irrobustire e conservare la comunione sacerdotale
con un altro sacerdote di Matera, don Gino Galante, egli ritenesse giusto fare tre
o quattro ore di macchina per incontrarsi con lui e mettere “Gesù in mezzo”,
scambiandosi un breve pensiero, salutarsi e ripartire subito per trovarsi puntuale
in Parrocchia.
Aveva pienamente ragione: se c’è “Gesù in mezzo” le distanze si accorciano, i
tempi si allungano, la fatica scompare e la povertà diventa ricchezza.
Infine non posso non ricordare i miei primi giorni di novello sacerdote quando,
molto stanco, dopo l’ordinazione del 21/07/1968 egli mi invitò a passare una
settimana di riposo nella sua canonica a Jelsi dove ho notato anche la disponibilità
“focolarina” della sorella Titina messasi a mia disposizione.
Carissimo don Aurelio, possa ora dal cielo non solo accompagnarci col tuo sorriso,
ma far sentire ancora il tuo richiamo all’unità sacerdotale e la forza calorosa
della tua presenza amabile che ancora sprona i sacerdoti all’“Ut unum
sint” secondo il desiderio di Cristo Gesu’ vero e unico Sommo Sacerdote. Grazie,
don Aurelio, ora la tua Unità è perenne con Cristo Gesù e con noi.
don Bernardino Di Iasio, Parroco di Tufara (CB)