DON AURELIO … UNA PERSONA UNICA E SPECIALE! (Rosetta Maiorano)
16.11.2014 22:53
Se penso a don Aurelio, la mia mente è pervasa solo di ricordi belli, forse anche
perché devo tornare indietro negli anni a quando ero bambina e poi giovinetta.
Sì, perché egli è stato con noi i primi anni della sua missione sacerdotale.
Io sono una signora di Jelsi e con lui sono cresciuta. Giovanissimo sacerdote,
fu mandato nel nostro paese nel lontano 1954, pieno di entusiasmo, voglia di
fare e con idee innovative. Io ero piccola, l’anno successivo ricevevo dalle sue
mani la Prima Comunione. Ricordo una delle sue prime omelie che fu riferita e
commentata a casa di mia nonna: parlava della primavera e delle bellezze del
creato. Poi, i ricordi tornano a quando veniva a scuola per le ore di religione, alle
“S. Messe dei fanciulli” con tanti bei canti, alla casa parrocchiale dove vi era la
possibilità di vedere la televisione dei ragazzi, poiché non l’avevamo nelle nostre
case. In seguito, penso alle riunioni dell’Azione Cattolica, agli esami di compimento
di ogni anno catechistico e, per i più bravi, all’ammissione a quelli di
Benevento. Ricordo con entusiasmo le tante gite organizzate per tutte le classi
del catechismo e dell’Azione Cattolica; ogni anno in sedi diverse ricche di tanta
gioia, canti e allegria; le varie drammatizzazioni e manifestazioni scandite dalle
ricorrenze dell’anno. Mi tornano alla mente la sua pazienza, la sua disponibilità,
la sua socievolezza, la comprensione, i suoi giusti rimproveri per le nostre innumerevoli
marachelle, il suo volere essere vicino a ognuno di noi, la sua forza
nel tenerci uniti sia nel divertimento che nei momenti impegnativi; la sua ricchezza
umana e spirituale. Tutti questi elementi sono stati fondamentali per la
nostra crescita morale e spirituale. Se penso a lui è come se pensassi a un familiare,
a uno di casa, a uno pronto a seguirti, per me e per i miei compaesani
egli è stato un vero padre. Quando decise di trasferirsi a Benevento, tutti restammo
male, non avremmo voluto che ci lasciasse, spesso, però tornava a
Jelsi ed era come se non ci fossimo mai divisi; c’era un’intesa armoniosa tra noi
e bastavano pochi minuti per ritrovarci, nuovamente uniti dagli stessi ideali. Io
e mia sorella, la sera di Sant’Anna 2005, l’abbiamo accompagnato a casa dei
suoi familiari e insieme abbiamo ricordato tante cose belle accadute molti anni
prima; è stato bellissimo anche se in lui già traspariva una sofferenza fisica.
Successivamente, la malattia ha accelerato il suo corso. Siamo stati a Benevento
in dicembre in occasione della consacrazione della sua nuova chiesa; nonostante
le sofferenze, ci ha sorriso e chiamati per nome uno ad uno ed è stata
l’ultima volta. Il suo ricordo resta impresso nel mio animo e in quello di tanti altri
jelsesi perchè con lui siamo cresciuti e abbiamo vissuto la parte più bella della
nostra vita. Egli ha lasciato un’orma indelebile nel suo cammino e nei nostri
cuori e noi non lo dimenticheremo mai.
Rosetta Maiorano
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don Aurelio
donaurelio.jelsi@gmail.com